venerdì 13 novembre 2009

Ischia, another one




Sotto a chi tocca, morta diciassettenne a Ischia sotto una colatona di fango che si è attivata a seguito del distacco di un pezzo di collina.

Eccone un'altra. Questa volta fa specie però un'altra cosa: siccome il morto è uno solo allora un solo giorno sui quotidiani. Evidentemente una ragazza di 17 anni morta sotto una colata di fango non fa la stessa notizia che fanno i morti di "Messina" o forse è meglio per il momento dedicarsi a chi sarà il nuovo governatore della Campania o con chi tromba chi. I morti tanto sono morti e di votare non votano più.
La rabbia sta però nel fatto che la situazione è sempre la stessa: a valle dell'area di distacco erano stati sbancati 300 metri cubi di terra senza alcuna autorizzazione. Allora usciamocene così: se la sono cercata! Già perchè la cosa simpatica è che non è che ci pensiamo a fare i controlli (e le leggi ci sono), no, i controlli non si fanno perchè gli enti di controllo non hanno i soldi!

Notizia di domenica scorsa è una splendida conferenza stampa del Ministro per l'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che su Repubblica raccontava come siano stati investiti tanti bei soldini per il controllo del territorio (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/11/06/frane-una-mappa-di-case-fiumi-con.html ) tramite la tecnologia del laser scanner aereo. Cito testualmente il titolone "Aerei in ricognizione a 6 mila metri di quota, mini elicotteri in volo a 300 metri d' altezza. E' la formazione per la guerra alle frane e alle alluvioni." E dopo 4 righe continua "La tecnica del laser scanning è quella utilizzata dai sommergibili e copia le capacità sviluppate dai pipistrelli per misurare con grande precisione, nel buio, lo spazio a disposizione...". Si, peccato che il raggio laser in acqua non si propaga, è l'unico caso di riflessione totale fisica di una radiazione elettromagnetica... Brava ministra, brava davvero!
A parte che non è vero che è la prima volta in cui si utilizza questa tecnologia per il monitoraggio delle frane (e questo blog ne è la prova provata!), a parte che i sommergibili utilizzano il radar per la localizzazione (ed anche il radar può essere usato per il monitoraggio delle frane, come descritto in più post di questo blog), ma il problema è un'altro.
Se chi deve stanziare i soldi per il monitoraggio non ha ben capito come si fa e a cosa serve il monitoraggio e soprattutto quali e quanti soldi siano realmente necessari, andiamo veramente veramente male.
Vitrociset per inciso intascherà 9,4 milioni di euro, un pò tanti a mio avviso.

Pur non di meno il problema è sempre lo stesso, perchè dopo che si fa lo scouting di tutte le frane con 9,4 milioni di euro regalati a Vitrociset (bastava collegarsi ale geoportale della comunità europea per avere gli stessi dati gratuitamente...), poi le scelte son sempre quelle di fare una bella sanatoria. E si scopre pure che ad Ischia gli stessi soldi erano stati stanziati per rimettere a posto tutti i valloni, peccato che non sono mai stati spesi. Allora dove sta il problema? Il problema è sempre lo stesso: non c'è un minimo di programmaticità in queste scelte, non c'è un approccio ambientale condiviso fra tutti gli enti che si occupano di territorio e soprattutto non c'è assolutamente alcuna attenzione se non quando capita la disgrazia, ed anche lì solo ed esclusivamente per un limitatissimo periodo di tempo.
Approposito, qualcuno sa come son finite le case dei messinesi? Qualcuno si è accorto che non se ne parla più? Cos'è i nostri amministratori hanno speso tutti i soldi per le stampelle appendiabiti e lo spumantino delle C.A.S.E. dell'Aquila?

Io mi fermo quì, a voi.