lunedì 4 maggio 2009

Il terremoto in Abruzzo… sunto di un “soccorritore”!




Il 6 aprile 2009 un sisma del 5,8° Richter si è abbattuto sulla città dell’Aquila e sulle aree circostanti: 299 morti, migliaia di sfollati, migliaia di edifici inagibili o parzialmente inagibili, migliaia di abitazioni devastate, milioni di euro di danni. E questo lo sapevate.

Oggi che mi siedo a scrivere è passato un mese, abbiamo metabolizzato tutti, chi più e chi meno gli effetti mediatici della faccenda, abbiamo tutti quanti conosciuto in maniera più o meno reale i bilanci e tutti siamo consapevoli dei se e dei ma che stanno dietro questa storia. Io oggi, a 1° giorni dal mio ritorno dalle terre terremotate, finalmente mi sento di esprimere una opinione che ritengo oggettiva sulla faccenda, limitando il più possibile il trasporto interiore legato alla permanenza in Abruzzo ed a quello che ho visto. Tra le cose da limitare, e questo è la grande difficoltà, c’è l’indignazione, generalizzata, verso molti.

Non starò a dire come è stata organizzata la macchina dei soccorsi, che ritengo comunque abbia funzionato in linea di massima nonostante le grandissime difficoltà, ne starò a dire quanto terribile è stata la visione di alcune cose e struggente la conoscenza di alcune persone, ma vi garantisco che la tentazione è forte!

Il sisma nasce dall’attivazione di una faglia, già ben conosciuta, e la cui evoluzione tutti seguivano da tempo (io personalmente guardavo i dati almeno dal 16 gennaio): zona sismica lo era e lo si sapeva.

Le avvisaglie obiettivamente c’erano ma come sappiamo noi geologi definire come, dove e quando è al momento impossibile. Certo è che comunque quello che è il servizio di protezione civile in Italia (Legge 225/92) risponde oltre che all’attività del soccorso anche a quella della previsione (in questo caso ribadiamo impossibile) ma anche della prevenzione! E su questo si è lavorato poco e niente. Al solito come migliaia di volte mi è capitato di sostenere la prevenzione la si può fare in due modi diversi: interventi non strutturali ed interventi strutturali. Qualcuno dira: “ anche in ambito di rischio sismico?” La risposta è affermativa.

Vai giù e ti accorgi che anche le catapecchie di più di 100 anni, ristrutturate o restaurate con le catene hanno retto, quelle con i tetti legati hanno evitato che si aprissero come scatole di scarpe ammazzando la gente. Andando giù ti accorgi che le costruzioni dove sono rispettati i canoni delle norme (perché cazzo le norme ci sono!!!!!) hanno retto (stati limite ultimi e di tutela della vita umana)… Si, se rispettate le norme la gente non è morta. E poi ti accorgi anche di abitazioni e costruzioni in cui gli stili costruttivi si incrociano: sottoscala con volta a botte con primo piano in pietrame legato e secondo in mattoncini e tetto in legno, ed ecco la frittata! Ma la domanda è: di chi è la colpa???? Alla fine, dopo un po’ di riflessioni mi accorgo che la colpa è sempre nostra: dei tecnici. Dei tecnici che fanno la libera professione senza scrupoli o di quelli che nel pubblico lavorano male ed in maniera sciatta dando condoni ed autorizzazioni come se fossero ammende amministrative. E’ sempre nostra! E dico nostra non perché io lavoro male, do il meglio ogni giorno, e nemmeno perché chi mi legge penso che lavori male, ma siccome non possiamo indicare chi, quando e come allora la cosa giusta è dire che fallisce l’intera categoria e che ognuno di noi, anche se solo per un piccolo pezzo, è responsabile sempre!

Già perché quando si scrivono le norme tecniche per le costruzioni la diatriba nasce su chi può o non può fare qualcosa (e poi ti accorgi che case costruite su un substrato perfetto e con la perizia dell’ingegnere geotecnico reggono, vero, ma poi stavano sotto ad un versante pieno di nicchie di crollo delle quali il geotecnico non si è accorto ed ecco che con lo scuotimento parte il bombardamento ed un blocco di 2 tonnellate piomba in camera da letto!) e non si ragiona sulla filosofia delle cose: è giusto pensare agli stati limite ultimi? A mio avviso no, è una cazzata, perché se la struttura regge e poi ti casca in testa un tramezzo muori uguale, con la differenza che però chi ha progettato la casa ha la coscienza pulita! E invece poi vai giù e scopri che c’è chi ha costruito per se e per la sua famiglia il bunker e l’operazione è riuscita con successo: due lezioncine e tutti salvi! QUESTA E’ PREVENZIONE in maniera strutturale!

Ma c’è quella non strutturale: quella che ti permette di fare gli studi sul territorio a tappeto, no che se li stanno facendo adesso (vedi gazzetta ufficiale di oggi e relativa ordinanza), quella che dopo due mesi che la terra trema, per si e per no quattro tende le monti, come hanno fatto in Garfagnana. Vero è che hanno avuto culo e che hanno fatto un bel passone evacuando i entri storici, ma vero è pure che morti non ce ne sono stati. Per la cronaca la questione del Radon. Mentre ero giù la gente non faceva altro che chiedere se è vero, e come se non bastasse gli sciacalli a divulgare informazioni false: secondo i calcoli il 23 ci sarebbe stata una nuova scossa, addirittura il tizio aveva allertato le prefetture (o almeno questa voce girava in DICOMAC) per una possibile scossa addirittura del 7°/8° grado… ce ne sono state due del 4° e non penso che vada bene lo stesso perché la somma fa 8! Con questo non voglio dire che la questione radon sia una cazzata però attenzione a dire le cose, perché poi la gente quando gli muoiono i parenti ne vuole giustamente conto e ragione, e quando ci vai in casa a fare le valutazioni di stabilità degli edifici (cosa che da geologo ho fatto e mi scuso con gli ingegneri che mi leggeranno ma me lo hanno chiesto e l’ho fatto e ad oggi non è morto nessuno!!), la gente ti chiede…

E queste le note polemiche.
Le note tecniche al prossimo post. Per comodità sto creando un album picasa per condividere qualche foto che ho fatto giù, magari qualcuna già vista, ma le frane sismo indotte dell’area circostante l’Aquila però credo che non se le sia cagate nessuno e quindi ve le propongo io (del resto non davano ne tristezza ne facevano venire il magone e quindi perché i giornali avrebbero dovuto tenerle in considerazione??

8 commenti:

Tiziana Ciano ha detto...

scusa, so che non c'entra nulla, ma sei di Palermo?

Leonardo La Rocca ha detto...

si perchè?

Tiziana ha detto...

ma per caso il 14 agosto stavi sulla nave palermo-napoli?

Leonardo La Rocca ha detto...

si e tu hai gli occhi belli ;-)

troviamo un modo migliore per scriverci?

Anonimo ha detto...

si sto su fb. tiziana ciano ... sono l'unica con questo nome :)

tiziana ha detto...

non so se il mio messaggio ti è arrivato o meno ... comunque ti dicevo di contattarmi su FB, sono l'unica che si chiama Tiziana Ciano :) .. di leonardo la rocca invece ce ne sono diversi ciaooo

Leonardo La Rocca ha detto...

in realtà ne ho viste 3, ma provvedo nei prossimi giorni, ci sentiamo/leggiamo presto, ciao occhi belli ;-)

Leonardo La Rocca ha detto...

ascolta con la mail facciamo prima: leonardo.larocca@gmail.com

aspetto, ciaooooo